Il Progetto FreeAll mira a migliorare la risposta di protezione dei servizi sociali, legali, sanitari e giudiziari perché siano inclusivi e attenti ai bisogni delle persone LGBTQI+ sopravvissute a forme di violenza di genere in Italia, Spagna e Grecia.
Free All nasce dalla necessità di dare una risposta alle crescenti sfide affrontate dalle persone LGBTQI+ esposte a forme di violenza di genere durante la pandemia di Covid-19, attuando nel nostro Paese la strategia dell’Unione Europea per l’uguaglianza LGBTQI+ 2020-2025 e per lo scambio di buone pratiche in materia di protezione legale e sostegno contro qualsiasi discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale e di genere.
sono le persone LGBTQI+ che hanno
dichiarato di sentirsi discriminate nel 2019,
rispetto al 37% nel 2012
ancora oggi continuano a discriminare e criminalizzare l’omosessualità
le persone LGBTQI+ che nell’anno precedente
non hanno mai dichiarato al personale
medico o agli operatori sanitari di appartenere alla comunità LGBTQI+
le persone LGBTQI+ che nell’anno precedente
hanno subito molestie motivate dall’odio
legato alla propria identità di genere
le persone LGBTQI+ vittime di violenza fisica
o sessuale motivata dall’odio che negli
ultimi 5 anni hanno presentato una
denuncia a una qualsiasi organizzazione
Tante attività per promuovere le buone pratiche dell’inclusione
Il progetto FreeAll, coinvolgendo enti del privato sociale, Istituzioni, Associazioni LGBTQI+ realizzerà attività di formazione specialistiche rivolte al personale in prima linea nella risposta alla violenza di genere, corsi di aggiornamento per insegnanti ed azioni di supporto e tutela rivolte a persone LGBTQI+ che hanno subito forme di violenza in Spagna, Italia e Grecia.
Queste iniziative intendono rafforzare il sistema di protezione dei diritti delle persone LGBTQI+ e dare voce a chi ha vissuto sulla sua pelle discriminazione ed abuso, per una società più inclusiva e libera dalla violenza.